Stephen King
1. Arriva al punto
Non perdere tempo, non annoiare il tuo lettore con introduzioni infinite e aneddoti sulla tua vita. Cerca di ridurre le parole inutili. Cerca di arrivare al punto prima che il lettore perda la pazienza.
2. Scrivi, poi fermati
Lascia riposare i tuoi lavori nel cassetto. Per quanto tempo? Dipende. Stephen King archivia le bozze per diversi mesi prima della rilettura e dell'editing.
3. Elimina il testo inutile
La rilettura è il momento giusto per rimuovere le frasi e le parole superflue, per dare chiarezza al messaggio. E affilarne l'emotività.
4. Sii credibile
I personaggi di Stephen King sono credibili perché hanno lati buoni e cattivi. Perché hanno difetti, passioni, paure, debolezze. Questo meccanismo crea un forte legame con il lettore che si affeziona ai protagonisti dei suoi romanzi.
5. Ascolta (ma non troppo) i giudizi
Un libro, un articolo, un post sul blog: cosa hanno in comune? Il feedback esterno. Stephen King riceve una quantità infinita di commenti, lettere, recensioni, critiche letterarie. Non sempre i toni sono positivi, ma non per questo mette un punto alla sua carriera.
6. Leggi molto
Leggere vuol dire imparare. E ogni scrittore che si rispetti deve leggere molto per trovare nuovi input, per ampliare gli orizzonti, per approfondire la conoscenza e mescolarla con nuove influenze.
7. Scrivi molto
Ultimo consiglio, il più importante: devi scrivere di più. È un'osservazione ovvia che diventa insidiosa quando non hai voglia di scrivere. L'ispirazione non arriva a comando
Chuck Palahniuk
1. Due anni fa, il primo di questi saggi che scrissi riguardava il mio metodo di scrittura a “timer da cucina”. Non hai mai letto questo saggio, ma ecco il metodo: quando non ti va di scrivere, imposta un timer da cucina su un’ora (o mezz’ora) e siediti a scrivere finché il timer non suona. Se ancora non ti va di scrivere, sarai comunque libero in un’ora. Ma di solito, non appena il timer suona, sarai così coinvolto e divertito dal lavoro che continuerai. Al posto del timer, puoi azionare una lavatrice o una lavastoviglie e usarle come cronometro. Alternare all’impegno della scrittura il lavoro ripetitivo di queste macchine ti darà le pause necessarie per le nuove idee e le intuizioni di cui hai bisogno. Se poi non sai come continuare la storia… pulisci il bagno, cambia le lenzuola, per amor del cielo!, spolvera il computer. Arriverà una idea migliore.
2. Il tuo pubblico è più intelligente di quanto immagini. Non aver paura di sperimentare nuove forme narrative e temporali. La mia personale teoria è che i lettori di oggi disdegnano molti libri non perché questi lettori siano più stupidi di quelli del passato, ma perché sono più intelligenti. Il cinema ci ha resi molto sofisticati riguardo alla narrazione. Il tuo pubblico è più difficile da shockare di quanto tu possa immaginare.
3. Prima di sederti a scrivere una scena, ripassala più volte a mente così da conoscere lo scopo di quella scena. A quali scene precedenti si salderà? Che cosa disporrà per quelle successive? Come porterà avanti il tuo plot? Mentre lavori, guidi, fai ginnastica, tieni a mente solo questa domanda. Prendi nota delle nuove idee. E soltanto quando avrai deciso lo scheletro della scena, siediti e scrivilo. Non metterti davanti a quell’impolverato e noioso computer senza avere qualcosa in mente. Non sfiancare il tuo lettore con una scena in cui succede poco o niente.
4. Sorprenditi. Se riesci a portare la storia – o se la storia porta te – in un posto che ti stupisce, allora potrai sorprendere il tuo lettore. Nel momento in cui riesci a vedere chiaramente una sorpresa, lì ci sono delle possibilità e così sarà per il tuo sofisticato lettore.
5. Quando sei bloccato, torna indietro e leggi le prime scene, cerca personaggi dimenticati o dettagli da riutilizzare come assi nella manica. Quando ho finito di scrivere Fight Club, non avevo idea di cosa fare con il palazzo degli uffici. Ma rileggendo la prima scena, trovai delle note su come mescolare la nitroglicerina con la paraffina e su quanto non fosse un metodo sicuro per farne un esplosivo al plastico. Questa sciocchezza (non ho mai avuto nulla a che fare con la paraffina) fu il perfetto asso nella manica da tirare fuori alla fine per salvare il culo alla mia storia.
6. Usa la scrittura come scusa per organizzare una festa a settimana, anche se chiamerai quella festa “workshop”. Ogni volta che passi del tempo tra persone che valorizzano e sostengono la scrittura, bilancerai tutte le ore che trascorri da solo scrivendo. Anche se un giorno piazzerai il tuo libro, nessuna somma di denaro potrà ricompensarti di tutto il tempo trascorso da solo. Quindi, prenditi un anticipo sulla paga, fai della scrittura una scusa per stare in mezzo agli altri. Alla fine della tua vita, credimi, non vorrai guardare indietro per assaporare i momenti in cui sei stato solo.
7. Accetta l’Ignoto. Questo piccolo consiglio viene da un centinaio di persone famose, da Tom Spanbauer a me e ora a te. Più a lungo permetti alla tua storia di prender forma, migliore sarà la forma che avrà. Non forzare né affrettare la fine di una storia o di un libro. Tutto ciò che devi conoscere è la scena successiva, o poche scene successive. Non devi conoscere ogni momento fino al finale. Se così fosse, scrivere sarà noioso da morire.
8. Se hai bisogno di più libertà per la storia, bozza dopo bozza, cambia il nome dei personaggi. I personaggi non sono reali, e non sono te. Cambiandone arbitrariamente i nomi, puoi trovare la distanza di cui hai bisogno per tormentare veramente un personaggio. O peggio, eliminarlo, se è ciò di cui la storia ha bisogno.
10. Scrivi il libro che vorresti leggere.
11. Fatti le foto per la bandella ora che sei giovane. E tieniti i negativi e i diritti.
12. Scrivi di cose che davvero ti fanno arrabbiare. Sono le uniche cose di cui vale la pena scrivere. Nel suo corso, chiamato “Scrittura pericolosa”, Tom Spanbauer sottolinea che la vita è troppo preziosa per passarla a scrivere storie noiose e convenzionali con le quali non hai nessun legame. Ci sono tante cose di cui Tom ha parlato ma ne ricordo solo mezza: l’arte della “manomissione”, che non so spiegare, ma ho capito che ha a che fare con la cura che ci metti per emozionare un lettore attraverso i passaggi di una storia; e la “sous conversation” che penso indichi il messaggio nascosto e sepolto sotto l’evidenza. Poiché non sono a mio agio nel descrivere cose che ho capito a metà, Tom ha deciso che scriverà un libro sul workshop e le sue idee.
13. Un’altra storia di vetrine natalizie. Quasi ogni mattina faccio colazione nello stesso locale e questa mattina un uomo stava decorando le finestre con disegni natalizi. Un pupazzo di neve. Fiocchi di neve. Campane. Babbo Natale. Se ne stava sul marciapiede, dipingendo nel freddo gelido, col fiato fumante, alternando pennellate e rullate di differenti colori. Nel locale, i clienti e i camerieri lo osservavano stendere vernice rossa, bianca e blu al di fuori delle grandi finestre. Dietro di lui la pioggia intanto era diventata neve, spinta di traverso dal vento. I capelli del pittore erano di tutte le sfumature di grigio e la sua faccia pigra e rugosa come il culo vuoto dei suoi jeans. Tra un colore e un altro, si fermava a bere qualcosa da un bicchiere di carta. Qualcuno, guardandolo dall’interno, disse – tra un uovo e un toast – che era triste. Probabilmente, disse questo cliente, l’uomo era un artista fallito. Probabilmente c’era del whisky dentro il bicchiere. Probabilmente aveva lo studio pieno di dipinti mal riusciti e ora per vivere faceva decorazioni per ristoranti da quattro soldi e vetrine di alimentari. Davvero triste, triste, triste. Questo pittore continuava a mettere i colori. Prima tutto il bianco “neve”. Poi qualche passata di rosso e verde. Poi qualche linea che dava forma ai colori in calze natalizie e alberi. Un cameriere che girava fra i tavoli versando caffè alle persone, disse: “È così preciso. Vorrei saperlo fare anch’io…”. E per quanto potessimo provare invidia o compassione per quel tizio nel freddo, lui continuava a dipingere. Aggiungendo dettagli e strati di colore. E non so quando accadde, ma a un certo punto lui non c’era più. Le immagini stesse erano così ricche, riempivano la vetrina così bene, i colori erano così vividi, che il pittore se ne andò. Che fosse un fallito o un eroe. Sparì, andato chissà dove e tutto ciò che vedevamo era il suo lavoro.
Joe Lansdale
1. Leggi tanto.
2. Scrivi con costanza.
3. Se ti è possibile abbi un tempo fisso per lavorare.
4. Se non puoi averlo, trova il metodo che ti si adatti.
5. Dimenticati l’ispirazione. Sei tu la tua musa. Se scrivi la musa si rinforza e arriva ogni giorno.
6. Ciò detto, alcuni giorni sono meglio di altri, ma anche i giorni che non ti va bene come negli altri, qualche volta sono migliori di quello che ti saresti atteso. Questo ti riporta ai punti 2 e 3.
7. Finisci ciò che scrivi. Qualche volta puoi rimuginare altri progetti per quando il tempo te li permetterà, ma abbi un progetto principale e finiscilo. Se fai una verifica a fine anno e ti trovi con un assortimento di frammenti incompleti, probabilmente qualcosa è andato storto.
8. Ricordati che non è quanto a lungo lavori o quanto bene lo fai. Meglio avere un obiettivo piccolo che puoi portare avanti giorno per giorno che non un progetto troppo grande che ti darà solo frustrazioni e delusioni costantemente.
9. Non permettere ad alcuna regola di governarti. Eccetto quella del leggere e dello scrivere. Buona fortuna.
Kurt Vonnegut
1. Fate in modo che i vostri lettori non pensino di aver sprecato tempo per leggervi.
2. Date al lettore almeno un personaggio per cui possa fare apertamente il tifo.
3. Ogni personaggio che si rispetti deve volere qualcosa, fosse anche solo un bicchiere d’acqua.
4. Ogni frase deve fare una di queste due cose: rivelare un personaggio o portare avanti l’azione.
5. Iniziate la narrazione il più possibile vicino alla fine.
6. Siate sadici. Non importa quanto sia dolce, amabile e simpatico il protagonista del vostro racconto: fategli accadere cose terribili, in modo che il lettore possa vedere di che è pasta è fatto.
7. Scrivete pensando di essere graditi a un lettore solo. Se si pensa di poter piacere a tutti, non si piacerà a nessuno.
8. Date al lettore più informazioni possibili, il più presto possibile. Al diavolo la suspense. I lettori devono avere una completa comprensione di ciò che accade, del quando e del perché. Dategli l’impressione che potrebbero aver scritto loro stessi la vostra storia, con facilità.
Ray Bradbury
1. Mettersi al lavoro: Tu non sai quello che si può fare fino a quando si tenta, ha detto Bradbury. Gli scrittori invece di chiedere che cosa devo fare? Devono domandarsi che cosa sono io? E iniziare a scrivere da quella risposta.
2. Visita la biblioteca spesso: La visita a una biblioteca è essenziale per diventare un buon scrittore, per Bradbury è un luogo pieno di sorprese, a volte è meglio sbarazzarsi del computer e di Internet.
3. Guardare buoni film: Bradbury dice che la visione di buoni film aiuta a migliorare la scrittura.
4. Dieci cose che amo, dieci cose che odio: Bradbury consiglia di fare una lista di dieci cose che si amano, dieci cose che si odiano e dieci cose di cui si ha paura. Nella scrittura bisogna quindi esaltare ciò che si ama e uccidere ciò che si odia e fa paura.
5. Scegliete con cura ciò che si legge: Bradbury sostiene che questa risorsa è fonte di creatività.
6. Tenete lontano i vostri idoli: Va bene avere scrittori che si ammirano, ma si corre il rischio di copiarli sia consciamente che inconsciamente, quindi è essenziale trovare la propria identità.
7. Iniziate scrivendo brevi testi: L'ansia è comune in coloro che si avviano nel mondo della scrittura. Bradbury consiglia di essere pazienti e di non iniziare un romanzo: è preferibile partire scrivendo racconti brevi e imparare la l’arte. Se ci si imbarca sulla scrittura di un romanzo è difficile sapere come sarà il risultato finale. Invece, se si scrive testi brevi, si può vedere il risultato alla fine della settimana e l’autostima ne trarrà beneficio.
8. Scrivi la prima cosa che viene in mente: Bradbury, per combattere il blocco dello scrittore, aveva un cartello che diceva di non pensare proprio accanto alla macchina da scrivere. Se la mente è completamente vuota è perché si sta facendo qualcosa di sbagliato e non si sta divertendo e allora è consigliabile tornare alla linea di pensiero in cui eravate prima di perdere l'ispirazione.
9. Alimenta la tua fantasia: Una tecnica che Bradbury raccomanda di usare per mantenere la mente sveglia è quella di leggere un racconto, una poesia e un saggio ogni sera prima di andare a dormire: è un metodo utile per integrare le informazioni ed alimentare la creatività.
10. Mantenete la distanza da persone che non credono in te: Bradbury consiglia di stare lontano dalle persone che non credono nel talento che avete.
11. Non pensate a fare soldi: Vi disamorereste del mestiere.
12. Scrivete con uno scopo: Chiedetevi che cosa si vuole creare con la vostra scrittura. Ci sono persone che cercano di lasciare un messaggio, altri creano qualcosa di bello, un po ' di ritrarre una certa realtà. Lo scopo di Bradbury è stato quello di essere amato per quello che ha fatto.
13. Godete: Pensate alla scrittura - più che a un lavoro - a un processo gioioso e non qualcosa di serio. Tanto è vero che uno scrittore famoso disse di non aver mai lavorato un giorno in vita sua.
George Orwell
1. Non usate metafore, similitudini o altre figure retoriche che siete abituati a vedere sui giornali.
2. Non usate una parola lunga quando è possibile usarne una corta.
3. Se è possibile tagliare una parola, tagliatela sempre.
4. Non usate il passivo quando potete usare la forma attiva.
5. Non usate una frase straniera, un termine scientifico o una parola gergale quando è possibile pensare a un termine equivalente nell'inglese comune.
6. Violate ognuna di queste regole piuttosto che scrivere qualcosa di barbaro.
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