5.4.07

Rapporti Nielsen e Technorati: web 2.0 e blog all'italiana

Il web 2.0, web sociale, o ancora My.internet, come lo chiamano i ricercatori di Nielsen//NetRatings, va a gonfie vele anche da noi. I dati sono incoraggianti, perché a gennaio di quest'anno più della metà dei navigatori italiani (il 56 per cento) sono entrati in siti 2.0. Sono soprattutto uomini e soprattutto giovani (dai 18 ai 34 anni). E' il primo profilo tracciato dal nuovo Osservatorio web 2.0 creato dalla società di ricerca, che d'ora in avanti darà dati e trend anche del web di seconda generazione all'italiana.

Che qualcosa si muova, con estrema velocità, nel web nostrano è sempre più lampante. Proprio oggi Technorati ha rilasciato il suo consueto rapporto trimestrale sullo stato della blogosfera mondiale, che riguarda, in questa uscita, l'ultimo trimestre del 2006. E, sorpresa, tra le nazionalità l'Italia risale la china, si accosta agli spagnoli, supera i francesi (che in passato sono stati più prolifici di noi) e si colloca al quarto posto tra le lingue parlate nei blog mondiali. La cui classifica recita così: lingua più parlata è il giapponese (37%); secondo posto per l'inglese (in discesa rispetto ai precedenti report, con il 36%); terzo posto per il cinese (8%); quarto, pari merito, per spagnolo e italiano (3%); quinto per francese, russo e portoghese (2%); sesto per tedesco e farsi, che entra per la prima volta nella top ten delle lingue più diffuse nei blog. Il fenomeno dilagante è dunque quello della diffusione della socialità e dei contenuti generati dagli utenti nel Medio Oriente.

In generale, mentre nel mondo si creano 1,4 blog al secondo ogni giorno, ovvero 120mila nuove entrate in rete ogni 24 ore, l'Italia tutto sommato reagisce con estremo interesse alla possibilità di inserire user generated contents. Nielsen//NetRatings distingue diverse tipologie di siti nella famiglia 2.0: dalle "community" formate da 8 milioni di utenti (la categoria più gettonata), al gruppo dei "giganti" formato dalla triade dei più noti, YouTube, MySpace e Wikipedia (con un totale di 7 milioni di navigatori), alla categoria dei "blog" e a scendere, ancora, i siti di video, quelli di sharing e hosting fotografico, quelli di social searching, quelli di virtual life.

(visionblog)

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