6.10.09

La campagna anti-Obama che avvelena l'America

PAUL KRUGMAN
La settimana scorsa si è verificato quello che il presidente Barack Obama ama definire un episodio istruttivo: è accaduto quando il Cio ha respinto la candidatura di Chicago alle Olimpiadi del 2016. Secondo quanto postato un redattore del settimanale conservatore WeeklyStandard, nella loro sede centrale «sono esplosi gli applausi» tra le grida di «Obama ha perso! Obama ha perso!». Rush Limbaugh si è detto «contento». Drudge Report ha commentato: Il mondo dice no a Obama». E così via.
Che cosa abbiamo imparato da questo episodio? Tanto per cominciare che il movimento conservatore di oggi, che domina il Partito Repubblicano, ha la maturità emotiva di un marmocchio di 13 anni. Più importante è la verità di fondo della situazione nella quale versa la politica americana che questo episodio mette in luce: ormai il principio ispiratore di uno dei nostri due partiti principali è la ripicca, pura e semplice. Se i repubblicani sospettano che qualcosa possa essere vantaggioso per il presidente, automaticamente vi si oppongono, a prescindere che si tratti o meno di qualcosa di vantaggioso per l'America.
Certo, festeggiare la bocciatura della candidatura americana è stato puerile, ma non ha arrecato danni reali. Il fatto è, però, che questo stesso principio della ripicca ha influito molto sulle scelte repubblicane in occasione di problematiche ben più serie, con conseguenze gravi, in particolare sulla riforma sanitaria.
È comprensibile che molti repubblicani vogliano contrastare i progetti democratici per estendere la copertura assicurativa. Ma nel 2005, quando i democratici fecero campagna contro la privatizzazione del Social Security, le loro tesi erano coerenti con la loro ideologia di fondo. Affermarono che sostituire benefit garantiti con conti privati avrebbe esposto i pensionati a un rischio troppo grande. Al contrario, la campagna dei repubblicani contro la riforma di Obama ha dimostrato di non essere molto coerente. La principale linea d'attacco del Gop si basa sul presupposto —che a sua volta si regge su menzogne di vario tipo sulle cosiddette "commissioni per l'eutanasia" e così via— che la riforma nuocerà a Medicare. Questa posizione è indiscutibilmente in contrasto con le tradizioni del partito e con ciò in cui i conservatori dicono di credere.
Si pensi, per esempio a quanto bislacco sia per i repubblicani porsi a difensori indomiti della spesa senza limiti di Medicare. Prima di ogni altra cosa, il moderno Gop si considera il partito di Ronald Reagan, che fu uno strenuo oppositore della creazione di Medicare al punto da lanciare il monito che avrebbe fatto a pezzi la libertà americana. (Vero).
Il piano dell'amministrazione Obama fa affidamento in parte proprio sui risparmi di Medicare, ma tenuto conto che il Gop si oppone a qualsiasi cosa possa essere vantaggiosa per Obama, ormai è diventato l'appassionato difensore di procedure mediche inefficienti e di pagamenti eccessivi alle assicurazioni.
Come ha potuto uno dei nostri più importanti partiti politici diventare così implacabile, così bendisposto ad abbracciare tattiche da terra bruciata, anche se così facendo compromette la capacità di qualsiasi futura amministrazione di governare? Il punto fondamentale è che dagli anni di Reagan a oggi il partito repubblicano è sempre più dominato dai radicali, ideologi e apparatchik che in sostanza non accettano il diritto degli altri a governare.
Chiunque si stia sorprendendo per l'opposizione velenosa e incontrollata contro Obama deve aver già dimenticato gli anni dell'Amministrazione Clinton. Ricordate quando Rush Limbaugh ipotizzò che Hillary Clinton sarebbe stata in grado di uccidere? Per non parlare dell'epopea dell'impeachment...
L'unica differenza è che adesso il Gop è in una posizione più debole, avendo perduto non soltanto il controllo del Congresso ma, in nuova misura, anche dei termini del dibattito. L'opinione pubblica non si beve più a occhi chiusi l'ideologia dei conservatori come era solita fare; i vecchi attacchi contro lo Stato Interventista e Forte e i peana per le meraviglie del marketplace hanno perso peso. Malgrado tutto, però, i conservatori continuano a ritenere che dovrebbero governare loro, e soltanto loro.
Ciò a cui siamo approdati è un approccio cinico, da “il-fine-giustifica- i-mezzi”. Tutto ciò che conta è accelerare la venuta di quel giorno in cui il partito legittimato a governare ritornerà al potere, e di conseguenza il Gop non si lascerà sfuggire nessuna occasione per dare batoste all'attuale amministrazione.
È un clima davvero brutto, ma è la realtà. Ed è una realtà che deve essere ben compresa da chiunque stia cercando di trovare una soluzione per i problemi concreti che affliggono l'America.

La Repubblica - c.2009, The New York Times - Traduzione di Anna Bissanti

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