15.12.10

Grazie, Veltroni e Di Pietro!

Piergiorgio Odifreddi

E cosí, dopo settimane di inutili e ingenue speranze, il governo Berlusconi ha ottenuto la fiducia della Camera per 314 voti a 311. E, per aggiungere le beffe al danno, l’ha ottenuta con due voti determinanti di due membri che appartenevano all’opposizione: Massimo Calearo al Partito Democratico, e Domenico Scilipoti all’Italia dei Valori.

La candidatura del primo nelle liste del Pd fu una delle storiche pensate di Walter Veltroni. D’altronde, uno dei motivi per cui la legge elettorale attualmente in vigore fu denominata porcellum, era appunto che permetteva e permette porcate di questo genere. E Veltroni la sfruttò appieno, imponendo come candidati personaggi improponibili per vari motivi, da Marianna Madia (ex fidanzata del figlio di Napolitano) a Calearo (impreditore di destra), appunto.

Non era necessario essere dei politologi professionisti, per accorgersi dell’assurdità di queste candidature. Bastava anche essere dei dilettanti, entrati nel partito «nuovo» di Veltroni da poche settimane, com’ero io all’epoca. Appena viste queste «novità», me la battei dal partito a gambe levate, prima delle elezioni del 2008. E nelle urne molti altri mostrarono di non aver gradito i «ma anche» di Veltroni, e non abboccarono al richiamo delle sue sirene.

In seguito, entrambe le pietre dello scandalo veltroniano hanno dato prova di sè. Il 22 ottobre 2009 la Madia non andò a votare alla Camera, insieme ad altri ventidue deputati Pd, contro lo scudo fiscale: provvedimento che passò con un margine di venti voti. E ieri Calearo ha votato la fiducia al governo, passata appunto con un margine di tre voti.

Quanto alla candidatura di Scilipoti nell’Idv, non è meno imbarazzante per Di Pietro di quella di Calearo per Veltroni. In questo caso si tratta infatti di un truffatore, condannato in secondo grado a 200.000 euro di multa e al pignoramento di vari immobili per debiti non pagati. E si tratta anche di un ciarlatano, che pur vivendo nel terzo millennio non si vergogna di propagandare e professare la sedicente medicina «alternativa» e l’omeopatia.

Naturalmente, è inutile prendersela con miracolati come Calearo e Scilipoti, che si sono semplicemente comportati da ciò che erano e sono sempre rimasti. La colpa non è loro, ma di Veltroni e Di Pietro. E poichè, se i due leader avessero scelto i loro candidati con un po’ più di intelligenza e di onestà, ieri il governo Berlusconi sarebbe stato sfiduciato per 313 voti a 312, non sarebbe il caso che traessero le conseguenze e si dimettessero dal Parlamento per vergogna?

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