29.5.15

Il male di vivere sulla linea adsl

Guia Soncini (repubblica.it)

A un certo punto c'era Alba Parietti - giuro: Alba Parietti - che diceva che, se scoprisse suo figlio trentatreenne a girare la foto di una sua amante a un amico, lo prenderebbe a schiaffi. La puntata di ieri sera di AnnoUno, che pareva prodotta dalla Rai di Bernabei, non ha fornito risposte a: ma perché una madre dovrebbe controllare cosa diamine manda agli amici un trentatreenne?

Il modo in cui si parla di internet sugli altri mezzi di comunicazione di massa fa sempre molto ridere, ma ieri sera il tono in cui veniva scandita ogni volta la locuzione "su internet" stava tra il modo in cui i nostri genitori dicevano "la droga" e quello in cui i nostri nonni dicevano "i Beatles".

C'era un servizio su ragazzini dediti ai videogiochi in Cina, uno dei quali ha detto all'inviato che aveva abbandonato la scuola per dedicarsi a tempo pieno ai videogiochi. Abbiamo sicuramente perso un potenziale candidato al Nobel per la medicina; in compenso abbiamo conquistato giornalisti che, undici anni dopo il giorno in cui un ragazzino mollò l'università per metter su Facebook, ancora trasecolano perché, signora mia, i giovani d'oggi preferiscono il joystick alla carriera accademica (che, quella sì, garantisce un reddito sicuro).

Tuttavia non è il caso di sottovalutare i gravissimi (!) sintomi "tipici di chi trascorre anche dieci ore al giorno davanti a internet" (!!): ragazzini che perdono il controllo e ne picchiano altri, disturbi ossessivo-compulsivi, e insomma spesso il male di vivere ho incontrato, ed era un adsl. E ora non ditemi che, come un po' chiunque di questi tempi, voi di ore al giorno collegati ne passate anche quindici, altrimenti mando Di Pietro (c'era anche lui, ospite: sono proprio gli anni Novanta) a dirvi che è "una tossicodipendenza".

Con un certo compiacimento, ragazzine in studio raccontavano di suicidi di compagne di classe che, su internet, erano state insultate da coetanei. Nessuno, neanche per sbaglio, ha buttato lì che, se ti ammazzi perché i compagni di classe t'irridono, la soluzione forse è fornirti gli strumenti per imparare a fregartene, sanare la fragilità psichica per cui te ne importa così tanto. La soluzione è fare di te uno con le spalle larghe, che sopravvive anche quando si ritrova, trentatreenne, con una madre con le extension che va in tv a minacciare di prenderti a scapaccioni.
Twitter: @lasoncini

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