Stefano Rizzato (La Stampa)
«E’ il cittadino che risiede nel nostro Paese da 30 anni, che attende la cittadinanza italiana o che l’ha già. È il ragazzo nato da cittadini immigrati e che viene chiamato straniero. Sono le coppie miste. Sono i migranti ricongiunti. I lavoratori sfruttati nei campi agricoli. Le donne sottopagate che curano i nostri anziani, i nostri bambini e le nostre case». È questo l’immigrazione in Italia, secondo il cardinale Francesco Montenegro, neo-presidente di Caritas italia. Non solo un problema da risolvere, ma una risorsa e una realtà già viva e consolidata. Un patrimonio fatto ormai di oltre 5 milioni di persone, distribuite in tutto il Paese, come emerge dal 24esimo Rapporto Immigrazione stilato da Caritas e Migrantes.
La Caritas: “No al muro tra noi e loro”
«Sono sceso dalla barca dei migranti per salire su quella della carità», ha detto il cardinal Montenegro, che ha visto da vicino anche i drammi del mare, da arcivescovo di Agrigento e “prete di Lampedusa”, come viene chiamato. «Non nego i problemi - prosegue - e L’Italia probabilmente non ha una sua ricetta per l’immigrazione. Ma le diverse regioni e città italiane hanno mostrato che la convivenza serena e pacifica è possibile. La storia non può e non deve rifare gli stessi errori. Siamo nell’era della globalizzazione e dell’immigrazione, ma ancora ci sono momenti in cui alziamo il muro del “noi e loro” e bisogna ricominciare da capo».
L’era delle migrazioni
Che sia davvero l’epoca dei migranti lo confermano anche i numeri dell’Onu, inclusi nel rapporto di Caritas e Migrantes. Nel mondo sono ormai 232 milioni, al 2013, le persone che vivono in un Paese diverso da quello d’origine. Nel 1990 erano 154 milioni. Sono soprattutto l’Europa e l’Asia ad ospitare i migranti, insieme con il 62 per cento del totale internazionale, seguite dal Nord America col 23 per cento. Gli 11 Paesi con il numero più alto di migranti mettono insieme il 54 per cento del totale: una lista che al primo posto - per distacco - ha gli Stati Uniti e all’ultimo proprio l’Italia.
In crescita i richiedenti asilo
Il numero ufficiale dei migranti registrati in Italia nel 2014 è di 4,9 milioni di persone. Ma la cifra è già cresciuta e secondo le stime Istat è arrivata a 5 milioni e 73 mila: l’8,3 per cento della popolazione. Un mondo fatto di lavoratori, che contribuiscono al PIL italiano - come mostra il rapporto - per 123 miliardi di euro, quindi circa l’8,8 per cento del totale. Nell’analisi delle richieste di permesso di soggiorno, restano largamente prevalenti i motivi di lavoro e di famiglia. Ma al terzo posto non ci sono più le ragioni di studio, ma le richieste di asilo e protezione umanitaria, che rappresentano il 4,8 per cento dei permessi di soggiorno.
Il rapporto, in sintesi, con le schede regionali
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