Don Paolo Farinella (Micromega)
Chiedo scusa ai miei due lettori e mezzo, me che scrivo compreso, se
sono costretto a citarmi da solo e per ben due volte. Ciò che conta sono
le carte e la carta canta:
1. Nel «Pacchetto del mercoledì» N. 29 del 03 ottobre 2012, scrivevo:
Occorre una rivoluzione radicale, profonda, senza misericordia. I
partiti, «questi» partiti non possono autoriformarsi. Bisogna mandarli
tutti a casa, tagliando loro il maltolto che devono restituire.
Allo stato attuale delle cose, sul mercato esistente, il Movimento 5
Stelle nonostante le difficoltà, in parte vere, in parte costruite dai
suoi moltissimi avversari, «è inevitabile», cioè un male necessario …
Dico che «è inevitabile» perché potrebbe essere, nell’arco di una
stagione, la ruspa che fa piazza pulita e spiana il terreno dalle
sterpaglie e dai rovi che indisturbati hanno cresciuto per colpa di
coloro che avrebbero dovuto fare pulizia. Ora non basta più la ramazza,
occorre la ruspa e il lanciafiamme.
2. A distanza di un mese è mezzo, nel «Pacchetto del mercoledì» N. 36 del 18 novembre 2012, scrivevo:
Grillo è una meteora inevitabile e il suo impatto sarà
deflagrante. Egli al 90% è frutto dei partiti che oggi offrono ricette
salvifiche, è figlio di Monti, è nipote di Bersani, è cugino di Di
Pietro e tutti costoro gli stanno spianando una autostrada senza fargli
pagare nemmeno dazio. Avremo Grillo al parlamento. Sarà un bene? Non lo
so. So che peggio di così non può andare. So che non si può fare una
legge per non fare eleggere Grillo e i suoi. Se volevano scongiurarne
l’elezione, dovevano operare bene, fare buona politica, non rubare, non
candidare delinquenti e prostitute, venduti e comprati, ignobili e
debosciati. Non dovevano mangiare a quattro palmenti, affamando un paese
intero. Ora è troppo tardi. Che Dio li perdoni e illumini Grillo che si
trova sulle spalle una responsabilità enorme.
Monti di fatto è caduto il 7 dicembre 2012, quando il maggiordomo,
Angelino Alfano, ha ritirato la fiducia del postribolo di Berlusconi al
governo. Di conseguenza scrivevo quelle parole e quelle valutazioni due
mesi prima che si dimettesse il governo e quando non si parlava ancora
di elezioni e tutto faceva supporre che si sarebbe arrivati alla fine
della legislatura. Il Movimento 5 Stelle aveva vinto le elezioni
regionali e aveva sconvolto la Regione siciliana, ma ancora veniva dato
intorno al 10% e tutto pensavano che fosse un bluff.
«Inevitabile»
Molti miei amici, superficiali e poco attenti alle parole, quando
leggono, mi hanno accusato di «qualunquismo», mettendomi in guardia dal
cavalcare «tigri di carta». Nessuno ha capito e io non mi sono speso in
spiegazioni inutili che tanto non sarebbero servite a nulla.
Ho scritto e detto tante volte che «Grillo è inevitabile». Se le
parole, con le quali vivo ogni giorno per lavoro, hanno un senso,
«inevitabile», significa che «non si può evitare», qualunque
provvedimento si voglia prendere. Secondo il dizionario Sabatini-Coletti si tratta di un aggettivo sostantivato che indica qualcosa «che accade senza che possa essere impedito». Sono sinonimi: ineluttabile, fatale. Il sostantivo
si usa solo al singolare e significa: «Ciò che non si può evitare». Il
termine è attestato dal sec. XIV. Una frana è inevitabile perché se il
terreno è dissestato o è stato manomesso da incompetenti, «deve» cadere
e, cadendo, travolge tutto. Non si può stare davanti a pararla con le
mani.
La frana Movimento5Stelle, preparata da chi ha dissestato il terreno,
minando la consistenza della terra e disboscando all’impazzata, è
caduta come conseguenza logica e necessaria. Essa inoltre avverte che è
solo l’anticipo perché il bello deve ancora venire e il botto sarà
devastante per chi si è gingillato, credendo che bastassero battute
sceme come «smacchiare il giaguaro» o «pettinare le bambole» per
esorcizzare una valanga che si abbatteva sul sistema consunto e
corrotto.
Ho vissuto sulla mia pelle questa demenza che ha colpito il Pd, ormai
da anni: qualcuno mi ha detto che non mi hanno mai voluto invitare alle
feste del loro partito a Genova con la motivazione che «lui ci
critica». Imbecilli! Se invitano chi li loda, ecco i risultati.
Avrebbero dovuto invitare solo quelli che li criticavano perché li
mettevano in guardia e gli portavano il polso della strada, della gente e
della vita, quella che essi avevano smarrito come hanno dimostrato le
primarie e formazione delle liste. Hanno difeso la casta e le loro
rendite.
Le primarie dovevano servire per scegliere i candidati, che però sono
stati catapultati dall’alto per mettere al sicuro i funzionari di
partito, sfruttando le possibilità della legge «porcata» contro la quale
sbraitavano in pubblico. Avrebbero dovuto, almeno al loro interno,
contestare quella legge e rispettare al millesimo i risultati delle
primarie, senza sconti per alcuno. Chi è causa del suo mal pianga se
stesso.
Alla Camera ho votato Movimento5 Stelle e non sono pentito. Ci
mancherebbe altro. O si cambia o si muore. Non si può «cambicchiare».
Qualsiasi altro voto sarebbe stato una rassegnazione all’inciucio,
all’imbecillità e al vuoto. Costoro non hanno capito che il re è nudo,
anzi era nuda da anni e ora non è morto di freddo.
La fine del PD
Agli amici del Pd dico: ma veramente voi pensavate di vincere le elezioni con «questa» campagna elettorale, dopo vent’anni di virus berlusconista
iniettato nel sangue della Nazione? Davvero pensavate che bastava un
Bersani che ne ha fatte una più di Bertoldo per perdere le elezioni?
Davvero pensavate che potevate vincere con la gente che avete presentato
e senza uno straccio di programma, ma solo con confusioni del tipo
«vedremo … faremo … questa roba qui … quella roba là …»? Quando la
vittoria si profilava sicura, ecco che il partito tira fuori il Monte
dei Paschi per garantirsi la sconfitta. Non bastava ancora, perché,
rovina delle rovina, avete preso l’impegno di andare al governo con
Monti, anche se aveste avuto la maggioranza assoluta. Non vi siete
accorti che Monti ha strangolato l’Italia e voi gli andavate dietro,
anzi lo rincorrevate; più quello, patetico, vi dava botte e più voi
dicevate: «ancora, ancora, che mi piace tanto»? Questo non è masochismo,
ma è sadismo masochistico patologico.
Vendola ha iniziato a scomparire anche nella sua Puglia, da quando ha
cominciato a garantire che non avrebbe creato problemi con un
eventuale, anzi certo, governo Monti, che significava anche Casini e
Fini. Possibile che non vi siete accorti che vi stavate impiccando da
soli, senza aiuto esterno? Berlusconi non c’entra nella vostra perdita,
perché Berlusconi non ha vinto e non ha perso. La vostra colpa è solo
vostra.
Avete salvato Berlusconi almeno tre volte e anche quando era col
rantolo in gola gli avete praticato la respirazione bocca a bocca per
farlo risorgere, riuscendoci egregiamente. Avete voluto governare con
Monti che ammazzava il vostro popolo e volevate continuare a governare
con lui che nulla ha da spartire col l’odore stesso di sinistra. Oggi mi
chiedo se anche voi avete qualcosa di sinistra. Per questo vi dico:
andate al diavolo, perché quando potevate non avete voluto governare.
Quando potevate non avete cambiato la legge elettorale né avete fatto
una legge per l’ineleggibilità di Berlusconi, predatore del bene comune e
nemico della legalità.
Costui ha promesso la cancellazione dell’Imu e voi avete parlato di
«rimodulazione», senza andare a vedere che la gente stava annegando e
annaspava perché disperata. Quella legge l’avete votata voi in
parlamento. Berlusconi se l’è scrollata di dosso subito, voi no e avete
cincischiato. Quando Monti ha messo l’Imu avreste dovuto fare saltare il
banco ed essere voi a pretendere di andare alle elezioni. Avete
ammazzato il cavallo e pretendevate anche di andarci in groppa.
L’ignobile di Arcore ha scaricato su di voi ogni responsabilità di
quella indegna tassa. Siete fuori della Storia. Non avete diritto di
parola, perché l’avete persa definitivamente.
Invece hanno tenuto in piedi le due anime, assolutamente divise,
espresse da Letta e da Bersani, restando bloccati e a mezz’aria. Un po’
con Monti e un po’ con Vendola. Letta vuole Monti e Casini e Fini ad
ogni costo; Bersani lo deve subire, pena lo squartamento del partito.
Ora Casini e Fini sono scomparsi, Monti è azzoppato, ma «contento» e il
PD è alla frutta «ora e nell’ora della morte». Molto centro e poca
sinistra, anzi niente. Immobilismo totale, senza programma. Lo stesso
giorno della disfatta, Letta, nipote del Letta (il «Nobil Uomo») in tv è
andato a parlare contro Grillo e a rimpiangere l’Europa. Non si è reso
conto che gli elettori hanno votato contro un’Europa finanziaria che
aveva affamato i poveri, ucciso la Grecia e in Italia aveva creato
quattro milioni di disoccupati, ma aveva salvato la finanza e gli
interessi delle lobby. Questo Letta, perché non lo mandano da suo zio con Berlusconi perché il suo posto è solo lì?
Felice di non aver vinto
Berlusconi è felice di non avere vinto. Il suo scopo non era vincere,
perché in questo caso avrebbe dovuto mantenere le promesse fatte, anche
solo per finta, e non è in grado. Egli voleva sparigliare e sedersi al
tavolo per condizionare sulla giustizia e salvare il suo patrimonio con
le frequenze tv. C’è riuscito. Ora alzerà la posta: farà la proposta che
governi il PD (l’uomo è pazzo, ma non è scemo) che così deve prendere
contatto con Grillo e fargli alcune proposte. Ogni fallimento andrà a
carico del PD e non di Berlusconi. Per sé pretenderà la presidenza della
repubblica, che non potranno dargli, è ovvio!, ma servirà per avere in
cambio il massimo.
L’uomo è esperto in ricatti e lo dimostrerà. Se il PD avesse un
minimo di lungimiranza, direbbe al Capo dello Stato attuale: non c’è una
maggioranza, noi ci ritiriamo. Non facciamo governi con nessuno. Non
possiamo fare inciuci: abbiamo promesso che non avremmo governato mai
con Berlusconi e quindi non siamo disponibili, ma non credo che lo
faranno. Hanno paura di governare e quindi tenteranno di fare un governo
solo per narcisismo personalistico, credendo di potere stare a galla e
per accontentare la nomenclatura. Si autodistruggeranno entro pochi
mesi. Premete il tasto «Esc».
Movimento5Stelle
Non ha alcuna intenzione di andare al governo e non smania, anche
perché non è pronto per uno tsunami del genere. Nemmeno Grillo si
aspettava un successo così enorme: è diventato il primo partito alla
Camera e il terzo al Senato, ma solo perché c’è una legge fatta su
misura di Berlusconi e della Lega. Altrimenti Grillo sarebbe stato primo
anche al Senato. Grillo non ha fretta, ma sta seduto sulla riva ad
aspettare i cadaveri dei suoi avversari. Nell’attesa non spenderà un
centesimo, non cercherà rendite, ma si godrà il meritato silenzio
dell’Aventino e osserverà dall’alto quello che succede tra i folli che
Dio ha fatto impazzire.
Il suo risultato grande è questo: avere portato un esercito di oltre
100 deputate e deputati giovani, freschi, appassionati, forse inesperti
(impareranno), puliti (almeno per ora) e decisi a scalzare le cariatidi
abbarbicate alla poltrona. Nessuno più in Camera e Senato potrà fare
quello che vuole, perché ora vi sono i cani da guardia che diranno
tutto, sveleranno tutto, impediranno tutto e costringeranno ad abolire
la casta che ha resistito contro ogni decenza. Diminuiranno gli stipendi
così che molti daranno le dimissioni perché c’erano andati solo per
quello.
Si aprono le danze
Cosa succederà ora? Secondo la logica, i passaggi sono obbligati per tutti. A mio parere, avverrà questo:
1. Il Pd riceverà l’incarico di fare un governo. Lo sventurato
accetterà. Berlusconi sarà magnanimo e lascerà fare in attesa di dare la
zampata o di scaricare ogni responsabilità, pretendendo per sé il
Quirinale. Offrirà la presidenza di una camera a Grillo. Il PD,
condizionato, non potrà gestire nulla, assumendosi ogni colpa.
2. Il PD rifiuta di fare il governo (se fosse furbo, ma non lo
è!). L’incarico viene dato al PDL che non accetta (non è scemo).
S’incarica una figura terza, da fuori del Parlamento: non può essere
Monti che è il grande sconfitto di queste elezioni, così impara a
improvvisarsi politicante. Una figura esterna gradita a PDL e PD che
traghetti a nuove elezioni, previa riforma elettorale con elezione
diretta del capo dello Stato e collegi uninominale a doppio turno (si
accontenta la destra e la ex sinistra). In questa ipotesi, Grillo porrà
sul piatto la spada di Attila e pretenderà di votare solo queste
riforme: riduzione dei parlamentari, abolizione di ogni benefit
e grassaggio, fuori dal parlamento chi è inquisito anche in primo
grado, fuori tutti dopo due legislature, riduzione dello stipendio. Solo
a queste condizioni, egli voterà «una tantum» con questi partiti.
3. Al momento della fiducia, al Senato, il Movimento5Stelle,
esce dall’aula; alla Camera si astiene o esce per dare fisicamente
l’immagine plastica di non appartenere alla casta. Voterà solo quelle
leggi che vanno nella direzione del suo programma e della distruzione di
questa inetta classe dirigente che ha spolpato il paese, riducendolo in
macerie. Il Movimento5Stelle farà da becchino ad una legislatura di
mezzo, di passaggio di transizione; non voterà quelle leggi e proposte
che sono frutto di «compromesso». Sarebbe suicida.
4. Tra due mesi si voterà per il capo dello Stato. Berlusconi
che «concede» il governo a Bersani, pretenderà per sé il Quirinale,
sapendo che non potrà riceverlo, ma questo gli serve per alzare la posta
e il ricatto. La situazione di stallo dovrà per forza portare
all’elezione di una figura «extra», che deve essere gradita a Berlusconi
che non transigerà e vorrà garanzie «scritte» sui processi e sulle sue
imprese. Il suo scopo è raggiunto. Grillo si asterrà perché non vorrà
partecipare alla spartizione. Il PD non potrà proporre un nome proprio.
Forse dal cilindro delle impossibilità, salterà fuori Emma Bonino, così
sarà contento il card. Ruini e Bertone che non l’hanno voluta alla
presidenza del Lazio e ora se la ritroveranno al Quirinale, nel palazzo
che fu dei papi. Con la Bonino, Berlusconi tratterà, perché Emma non gli
è avversaria, ma spesso gli è attigua come cultura. In questo caso
avremmo la Papessa Emma I e ci sarà da ridere.
5. Grillo si asterrà perché non vorrà partecipare alla
spartizione. Grillo ha tutto l’interesse di starsene alla larga da
destra e da sinistra, e non farà un governò con alcuno, anche se Bersani
gli prometterà metà del suo non-regno. Pur di governare, Bersani
offrirà a Grillo anche la pompa di benzina di suo padre (manco più sua),
ma senza risultato. Se Grillo accettasse di governare con PD e PDL
perderebbe in un solo colpo il consenso che ha raggiunto. E’ suo
interesse, e anche interesse del Paese, che non accetti, in attesa che
6. Fra un anno si vada a votare con una nuova legge,
diminuzione di parlamentari, riduzione degli stipendi azzeramento della
casta e allora Grillo prenderà il 99%.
Onestà cercasi con rivoluzione
A urne ancora scottanti, infatti, Grillo ha mandato un messaggio
chiaro via internet: «Ora l’onestà diventerà normalità». Questa è la
vera novità di queste elezioni. Non è detto che sia proprio così male.
Senza legalità e moralità non può esserci riforma della società e della
politica. Aspettiamo con Speranza e fiducia.
L’Europa stia attenta e i mercati, o meglio, gli speculatori
ricordino che in democrazia le elezioni vanno rispettate, chiunque le
vinca, se siamo ancora in una parvenza democratica, cosa di cui dubito.
I vescovi italiani meditino e riflettano: il loro impegno e le loro
manovre hanno fallito su tutta la linea, come ha fallito il pontificato
che finisce in concomitanza. Fallimento totale, irreversibile. Sarebbe
ora che dessero tutti le dimissioni per incompetenza profetica e
inadeguatezza pastorale.
Una mia cara amica, O. di Padova, mi manda un link che
analizza l’origine dei voti di Grillo in Veneto: la Lega ha travasato
nel Movimento5Stelle, anche nella Verona di Tosi, e solo in minima parte
è rimasta con Berlusconi, segno che hanno stomaco di ghisa. Questo mi
preoccupa, perché non sono d’accordo con Grillo che non esiste più
«destra» e «sinistra». Purtroppo non abbiamo più né l’una né l’altra e
per questo si fa tutto un amalgama indifferente per cui si può cambiare
vestito come capita. Bisogna avere una idea di società e di giustizia,
di Stato e di mercato che non sono indifferenti. Le proposte di togliere
i privilegi ai politici e il pensiero di un assegno di esistenza ai
disoccupati e precari fanno paura alle lobby. I mercati hanno reagito
male e lo spread è salito. Proprio per questo bisogna andare a
fondo e fare sul serio per dimostrare che tutti hanno diritto di
mangiare, bere, dormire e a volte anche divertirsi. Lo spread deve
rassegnarsi. In Belgio, manca il governo da anni e l’economia va a
gonfie vele.
Alla mia amica faccio notare che questa situazione l’hanno voluta chi
come il PD ha espulso i suoi aderenti che erano con le popolazioni
della NO-TAV, cioè contro gli sprechi per oggi e per le future
generazioni sulle opere inutili e dannose. Chi ha basato la propria
politica sullo spreco e sulla iattanza, compreso Vendola che ultimamente
parlava come un libro stampato, forbito, ma annaspando senza appigli,
ora deve o andarsene o cambiare, ma sarà difficile fare notare il
cambiamento perché la gente è imbestialita e nessuno la ferma più. Al
Senato ho votato SEL, nello spirito di Salomone, ma vedo che non è
servito a niente perché alle prossime elezioni SEL scomparirà del tutto.
Mi limito a fare una lettura della situazione e poiché la storia si
scrive con i fatti, i fatti sono questi. Ora bisogna lavorare perché la
RIVOLUZIONE vada fino in fondo, eliminando ogni SPRECO, e riportando la
POLITICA a vero SERVIZIO e non a strumento di potere per il proprio
tornaconto. In questo senso, buon lavoro Movimento5Stelle: nessun
accordo con alcuno, specialmente con Berlusconi, non siate teneri, non
siate accomodanti, siate il maglio del rinnovamento e poi andiamo di
nuovo a votare per eleggere non più di 120 deputati e 70 senatori,
compresi i rappresentanti delle Regioni. Togliamo la biada ai mangiapane
a tradimento e poi … «vamos a la playa».
Spero e prego che possa avverarsi e io possa vedere questo
cambiamento frutto di una rivoluzione senza spargimento di sangue. Senza
Grillo, avremmo avuto l’assalto al palazzo d’inverno con le conseguenze
che tutti possono immaginare. O no?
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