27.3.09

"Cara sinistra Berlusconi non ha vinto con la tv"

intervista a Mentana: dalla direzione del Tg5 all'addio
"Mai votato per lui, ma dietro c’è un blocco elettorale vero"

FABIO MARTINI

Sostiene Enrico Mentana: «Credo che una persona con la mia storia possa dirlo: la sinistra non ha mai capito il fenomeno Berlusconi. Soprattutto si è dimostrata sbagliatissima l’immagine per cui in questi 15 anni in Italia c’è stato un Grande Fratello tv che ha condizionato le coscienze. Se così fosse stato, non sarebbe accaduto quel che è storia: Berlusconi ha vinto, poi è andato all’opposizione, ha vinto, poi è andato all’opposizione e alla fine ha rivinto». Pochi come Mentana, per molti anni quadro di punta di Mediaset, può raccontare quanto la tv abbia condizionato la politica italiana e quanto la sinistra abbia capito, o frainteso, il fenomeno-Berlusconi. Licenziato dalla sera alla mattina dal Biscione, Mentana dice di sé: «Non ho mai votato per Berlusconi, so che nella fase nascente l’uomo non ha avuto scrupoli nella costruzione di Forza Italia, ma posso testimoniare quanto sbagliata sia l’idea della sinistra di essere sempre stata dalla parte della Storia, mentre gli altri erano i corsari, come se avessero avuto un Moggi. Per la sinistra Berlusconi ha sempre “rubato” la vittoria, ma in realtà loro non hanno mai fatto i conti col blocco elettorale che sostiene il centrodestra».

Partiamo dalla scesa in campo del Cavaliere: nell’entourage stretto chi era favorevole?
«Ricordo la riunione con tutti i direttori: io, Monti di “Panorama”, Briglia di “Epoca”, Gori di Canale 5, Costanzo. E ricordo Letta e Confalonieri che dicevano: Silvio, siamo tutti contrari».

Finché un giorno arriva nelle redazioni di tutti i Tg la famosa cassetta con Berlusconi che annuncia l’ingresso in politica: il Tg5 la trasmise integralmente?
«Ne mandammo in onda meno della metà».

Berlusconi si arrabbiò?
«Pensi che per dimostrare la nostra autonomia, quando Berlusconi presentò il suo primo governo, noi aprimmo il Tg5 delle 20 con un’altra notizia. Allora sbagliai, però questo dimostra che il fenomeno berlusconiano non si capisce con i soliti stereotipi. A proposito, la sera della famosa cassetta, vidi Raiuno...».

Cosa trasmetteva?
«Un grande giornalista come Demetrio Volcic moderò un dibattito nel corso del quale il verde Mauro Paissan disse che Berlusconi era un pallone gonfio di nulla. Era la teoria del partito di plastica, andata avanti per anni. Salvo poi rivalutare la plastica!».

La sinistra e i grandi giornali, dopo la prima Convention di Berlusconi storcevano il naso: in quello snobismo c’è un equivoco durato anni?
«L’illusione della sinistra era che Tangentopoli avesse cancellato l’elettorato moderato: si confondeva il crollo del Palazzo con la scomparsa di un elettorato consolidato che invece era pronto a votare chiunque tranne loro. L’abbaglio contaminò il sistema dei mass media: nessuno vedeva che c’era un’adesione forte e non plastificata. Nel 2001, ben 7 anni dopo la scesa in campo, ricordo un articolo-appello di Umberto Eco, il cui senso era questo: se una persona è perbene, vota a sinistra, se è egoista o fascista, vota a destra. Ma così non si andava lontano».

Nei primi anni la Tv aiutò molto Berlusconi...
«Allora - molto più che in seguito - la tv non ebbe alcun ruolo. Se non quello proprio del mezzo. Allora, da parte del centrodestra, non ci fu la possibilità di strafare».

Per anni la sinistra si è dichiarata per una legge sul conflitto di interessi, ma non è riuscita mai a farla: perché?
«Vogliamo dirla tutta? La sinistra non ha mai fatto la legge perché a loro Berlusconi faceva comodo così! Se ne avessero limitato lo strapotere, non avrebbero potuto più fare campagne sull’antiberlusconismo. Se Berlusconi, scherziamoci, fosse diventato povero, poi come lo attaccavi?».

Difficile negare che i programmi di Mediaset abbiano condizionato il modo di pensare degli italiani...
«La Ruota della fortuna di 15 anni fa e oggi il Grande Fratello non c’entrano niente: ci sono in tutto il mondo. Chiediamocelo: ci sono trasmissioni che hanno cambiato la percezione degli italiani, che hanno fatto decidere che era meglio Berlusconi di Veltroni? Certo, Berlusconi in tv è potentissimo, a Mediaset negli ultimi tempi si stanno chiudendo gli spazi di autonomia, con un’informazione ossequiente o marginalizzata. Ma il vero nemico della sinistra è stato un altro: abbracciare il libero mercato, la globalizzazione e non avere più risposte per l’Italia che cambiava».
lastampa.it

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