Il Rapporto del Censis sulla comunicazione in Italia
Negli ultimi 4 anni 5 milioni in più di utenti Internet e arrivano a 40 milioni quelli dei telefonini. La stampa e la televisione tengono senza colpo ferire, ma c'è un 12% di italiani che ha un computer, una connessione e ... non ha la minima idea di come utilizzarli.
Sono 11 milioni gli italiani che navigano su Internet, 5 milioni in più di quattro anni fa. E anche nelle case, a quanto pare, la crescita tecnologica si è fatta sentire. Infatti, il 55,4 % delle abitazioni italiane ha in dotazione un computer, quindi in una casa su due la rivoluzione informatica ha fatto il suo dovere. Non è però tutto oro quel che luccica. Se l'11% delle famiglie computerizzate non ha alcuna connessione ad Internet, c'è un 12% che la connessione ce l'ha, ma non sa proprio come usarla. Non stiamo parlando del 12% sul 55% degli aventi computer. Stiamo parlando del 12% degli italiani (sono praticamente il doppio).
Quindi, riassumendo i dati del Censis, tra le famiglie una su due ha un computer in casa, una su dieci non ha nessuna connessione a Internet e più di una su dieci ha computer e connessione, ma sono soldi buttati, perché il computer rimane lì spento e la connessione non viene utilizzata.
Solo il 32,4% utilizza il computer per navigare (e tra questi, scommettiamo, che non tutti utilizzano la banda larga).
Il Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia non riguarda solo la Rete e i computer.
I dati sui cellulari e sui metodi "classici" (come la televisione o la carta stampata) sono i seguenti: gli italiani che guardano la tv "normale" sono 49 milioni, quelli che hanno la tv satellitare sono 8 milioni, tre milioni di utenti per il digitale terrestre e un milione di nostri concittadini sta invece sperimentando la televisione via web.
Numeri paragonabili solo alla diffusione dei telefonini, che negli ultimi quattro anni sono raddoppiati, raggiungendo praticamente i 40 milioni.
La stampa a quanto pare non soffre molto della crescita esorbitante di comunicazione con le nuove tecnologie. In barba alle previsioni catastrofiche, la perdita dal 2001 a oggi è stata solo di 1,8 milioni.
I lettori abituali di quotidiani hanno avuto una flessione minima, rimanendo intorno ai 20 milioni, mentre i lettori casuali sono diminuiti molto.
Secondo il rapporto Censis questi dati indicano "l'insostituibilità" di stampa e media.
Se da una parte questo è vero, perché i livelli di intrattenimento raggiunti dalla televisione sono ancora lontani e perché l'abitudine alla stampa è molto consolidata, dall'altra questi dati indicano che il processo di tecnologicizzazione dell'Italia è ancora indietro.
Sono pochi gli italiani che utilizzano il computer con una connessione veloce per leggere le notizie, ricevere Feed RSS e utilizzare tutte le nuove funzionalità che questo strumento offre.
Per quanto il settore web sia migliorato, siamo ancora indietro rispetto a quello che è l'utilizzo del resto dell'Unione europea e del mondo occidentalizzato.
Siamo un Paese che rasenta livelli di analfabetismo digitale piuttosto pesanti, quindi, prima di tracciare le sorti dei media, aspettiamo di raggiungere almeno un livello di diffusione sufficiente.
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ydea.com
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