Il futuro dell'editoria, secondo il fondatore di Amazon Jeff Bezos, si chiama Kindle DX. La versione "deluxe" del lettore digitale per libri prodotto dall'azienda statunitense è stata presentata ieri a New York e la stampa di tutto il mondo si sta chiedendo se non potrà essere una risposta almeno parziale alla crisi del settore. [ndr: Amazon Kindle 2: ma in Italia si sa cosa sia un E-book? | myTechnology]
Kindle DX è dotato di uno schermo da 9,7 pollici (il Kindle per "tascabili" ha uno schermo più piccolo, da 6 pollici) e memoria interna per 3,2 Gigabyte. Soprattutto, Kindle ha batterie che durano più di una settimana, la capacità di scaricare libri e giornali direttamente dalla rete di telefonia mobile (in standard Evdo-Cdma, che non è presente in Europa) e utilizza un display con tecnologia E-Ink.
La caratteristica dell'E-Ink o inchiostro digitale è quella di avere consumi bassissimi e una nitidezza d'immagine paragonabile a quella della carta stampata A differenza del monitor di un computer, l'E-Ink non ha una fonte di illuminazione e il forte contrasto permette di leggerlo all'aperto in pieno sole. Tuttavia, lo schermo ha una risoluzione limitata, in bianco e nero (con 16 toni di grigio) e con un ciclo di refresh molto lento che non consente di mostrare video o animazioni.
La versione DX di Kindle, dopo che a novembre 2007 era stata presentata la prima generazione di Kindle "normale" e a febbraio di quest'anno la seconda, arriva con una serie di alleanze ed accordi commerciali stipulati da Amazon. Infatti, oltre al mercato dei libri in formato digitale, Kindle è pensato anche per visualizzare documenti realizzati dal suo utilizzatore (con lo standard Pdf), giornali e riviste a cui abbonarsi e che si possono scaricare automaticamente ogni mattina, libri di testo scolastici e manuali tecnici per impieghi universitari o in stabilimenti di produzione e fabbriche in cui sia necessario avere la documentazione dei prodotti a portata di mano.
Fra gli accordi più significativi stipulati da Amazon per il nuovo Kindle DX, ci sono quelli con gli editori del Washington Post, il Boston Globe e il New York Times. L'obiettivo delle sperimentazioni che inizieranno questa estate è di commercializzare in formato digitale i quotidiani in aeree del Paese in cui non c'è una distribuzione fisica. È una mossa inedita e segna un vecchio sogni dei grandi editori di qualità degli Stati Uniti, paese in cui la stampa locale ha un ruolo preponderante rispetto a quella nazionale e in cui domina il modello delle grandi catene di piccoli giornali.
Il nuovo Kindle non si presenta però privo di difetti. Elevato il costo (489 dollari, rispetto al già costoso Kindle2 da 359 dollari), estremamente chiusa la piattaforma (i documenti dell'utente si possono caricare su Kindle solo inviandoli per email ad Amazon, che può anche far pagare un piccolo costo per la conversione) e molto limitata l'interattività con Internet. Si può accedere a un dizionario online e al popolare sito enciclopedico Wikipedia, ma non è prevista la possibilità di navigare il web o di utilizzare un software per la posta elettronica. La piccola tastiera alla base dell'apparecchio ha poi una funzionalità molto limitata, soprattutto serve per impostare le ricerche più che non per scrivere testi più lunghi.
Secondo gli analisti statunitensi del mercato editoriale, il vero punto di forza del Kindle DX sarebbe nella sua "chiusura" ad Internet. La piattaforma proprietaria realizzata da Amazon e simile concettualmente alla coppia iPod-iTunes di Apple, infatti, propone agli editori un modello di affari molto tradizionale. In pratica, vendere le singole copie o gli abbonamenti per giornali e libri direttamente in formato digitale, con un pagamento diretto dell'utente. Un sistema molto più lineare rispetto a quello del web, dove ancora non è stato trovato un modello di business universale per il settore dell'editoria.
Amazon non ha mai fornito i dati di vendita delle prime generazioni dell'apparecchio con schermo più piccolo, il Kindle originale per il quale sono peraltro già disponibili giornali e riviste in formato elettronico. Le stime esterne parlano però di circa 500mila Kindle venduti con una percentuale significativa delle vendite tramite il sito americano di Amazon dei libri disponibili.
I link ai giornali degli articoli spesso cambiano e diventa difficile se non impossibile recuperare i testi ai quali si riferivano. Questo è l'archivio on-line del blog Giornale-NOTIZIEOGGI
9.5.09
Arriva il maxi-Kindle per i quotidiani
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