26.1.15

Effetto Tsipras sulle Borse, a Tokyo crolla l’euro

 (La Stampa)
In mercati in ansia dopo il trionfo di Syriza ad Atene. Ma il piano Bce smorza le tensioni

L’effetto Alexis Tsipras, vincitore indiscusso con la sua Syriza alle elezioni politiche in Grecia, si abbatte sull’euro che segna all’apertura dei listini di Borsa di Tokyo un tonfo sia contro il dollaro e sia contro lo yen, scendendo rispettivamente a 1,1139 e a 130,78. Nelle contrattazioni di venerdì sulla piazza valutaria di New York, l’euro si era già indebolito a 1,1200 dollari e a 132,02 yen sulle attese dell’affermazione di Tsipras, promotore dell’inversione di rotta delle politiche di risanamento ed austerità imposte dalla troika, alimentando i timori sull’arrivo di un’altra fase d’instabilità in Eurolandia.
In flessione anche il biglietto verde sulla divisa nipponica, sceso a quota 117,40

I mercati sono in apprensione per il destino del debito di Atene, che ammonta a circa 320 miliardi di euro. Gli analisti sembrano però escludere reazioni isteriche, un po’ per l’effetto “paracadute” rappresentato dal quantitative easing lanciato giovedì dalla Bce e un po’ per il fatto che - dopo il piano di aiuti condizionato alle misure di austerity imposte dalla troika (Fmi, Ue, Bce) - l’esposizione verso i privati, secondo i dati elaborati da Ig Markets, è scesa dal 59% al 17% del totale, a fronte di un 62% in mano ai governi dell’Eurozona, un 11% della Bce e un 10% dell’Fmi.
Insomma qualora dovesse aprirsi un tema di taglio del debito greco - punto qualificante del programma del movimento guidato da Alexis Tsipras - questa volta, a differenza che nella crisi del 2010, il problema sarà in primo luogo dei governi e della istituzioni europee e non di banche e fondi. «Il tema del contagio non è del tutto superato me si è ridotto» afferma Lucy O’Carroll, economista di Aberdeen asset management.

L’attenzione resta comunque elevata. «È nell’interesse del governo greco fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali», commenta il presidente della Bundesbank Jens Weidmann alla tv tedesca Ard dopo i primi risultati del voto in Grecia. «Atene - continua - deve aderire alle condizioni del salvataggio». L’Ansa riferisce che il presidente della Bce Mario Draghi, quelli della Commissione Ue Jean Claude Juncker, del Consiglio Danald Tusk e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem avranno una colazione di lavoro prima dell’Eurogruppo per discutere della Grecia.

Gli analisti di Axa Investment Management ammettono che «le incertezze sulle trattative tra la Grecia e i creditori internazionali faranno le loro vittime tra gli asset rischiosi» ma si aspettano un effetto «marginale» sul complesso dell’Eurozona. Lo stesso Tsipras ha detto di non avere come obiettivo l’uscita dall’euro e dunque dovrà cercare un compromesso con i suoi creditori, anche per non vedere i bond di Atene esclusi dagli acquisti della Bce.

La conferma di una vigilia tranquilla arriva anche dall’andamento dei rendimenti e degli spread dei titoli sovrani nell’Eurozona, scesi a livelli bassissimi grazie all’ombrello della Bce. Unica eccezione i bond greci, che nelle ultime sedute hanno registrato un’inversione della curva dei rendimenti, con i titoli triennali che rendono di più dei decennali (il 9,7% contro l’8,1%), segno che il mercato teme una ristrutturazione che andrà a colpire maggiormente le scadenza più vicine.

Alla riapertura delle borse europee si conosceranno con esattezza le dimensioni del successo di Syriza. E si capirà se il movimento anti-austerity´ avrà da solo i 151 voti necessari per controllare l’assemblea legislativa ellenica (ipotesi meno gradita al mercato) o dovrà trovare alleati più moderati, come il partito socialista Pasok o il To Potami guidato dal giornalista televisivo Stauros Theodorakis.

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